Gli occupati del green sorpassano quelli del mondo fossile - HuffPost Italia

2022-09-17 03:17:18 By : Ms. Ivy Cheung

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Gli investimenti energetici globali aumenteranno nel corso dell’anno dell'8% fino a raggiungere i 2,4 trilioni di dollari, principalmente nelle energie rinnovabili, nelle reti e nell'efficienza energetica. E la spesa per il solare fotovoltaico, le batterie e i veicoli elettrici, sta ora crescendo a tassi coerenti con il raggiungimento di zero emissioni nette globali entro il 2050. Mentre il numero degli occupati nelle filiere legate alle fonti rinnovabili negli ultimi tre anni ha superato quello degli occupati nel campo delle fonti fossili. Sono queste le principali novità del World Energy Employment, il rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia.

Si tratta del primo inventario completo che presenta sulle dimensioni e la distribuzione della forza lavoro globale nel settore energetico. E descrive in dettaglio i segmenti della catena del valore in cui si collocano questi lavori. Dopo alcuni anni di turbolenza del mercato del lavoro, l'occupazione nel settore energetico ha registrato una forte ripresa – 65 milioni di persone, circa il 2% della forza lavoro totale - e ha superato i livelli pre-Covid, spinta dagli investimenti nell'energia pulita e dagli sforzi per rafforzare le catene di approvvigionamento. E all'orizzonte si profila un'ulteriore crescita dell'occupazione, trainata principalmente da nuovi investimenti per la decarbonizzazione, che però richiedono lavoratori più qualificati rispetto ad altri settori.

L’occupazione nella clean energy sta dunque pian piano sostituendo la forza lavoro nei settori convenzionali per la spinta alla decarbonizzazione dei sistemi energetici. Danno il loro contributo ai posti di lavoro verdi anche la trasmissione, la distribuzione e lo storage dell’energia elettrica e l’efficienza nelle costruzioni e nell’industria. La nuova mappatura del lavoro, dice l’Aie, fornisce importanti spunti sulle opportunità potenziali e sugli impatti sui mercati del lavoro in base a diversi fattori, in particolare la transizione verso l'energia pulita. Fornisce in buona sostanza stime per i segmenti emergenti dell'energia, in particolare l'innovazione e le tecnologie nell'energia green.

Con il recente rimbalzo, l'energia pulita ha superato la soglia del 50% per la sua quota di occupazione energetica totale, con quasi due terzi dei lavoratori coinvolti nella costruzione di nuovi progetti e nella produzione di tecnologie per l'energia pulita. Ma c’è da registrare anche un fenomeno in controtendenza: il settore del petrolio e del gas, che aveva registrato alcuni dei maggiori cali dell'occupazione all'inizio della pandemia, sta vivendo una ripresa dell'occupazione sotto la pressione dell’attuale crisi energetica, con nuovi progetti in fase di sviluppo, in particolare nuove infrastrutture per il gas naturale liquefatto.

Un altro elemento che emerge con evidenza dal rapporto dell’Aie è che più della metà dell'occupazione energetica si trova nella regione Asia-Pacifico. “Ciò riflette – scrive l’Agenzia internazionale dell’energia - la rapida espansione delle infrastrutture energetiche nella regione e l'accesso a manodopera a basso costo che ha consentito l'emergere di centri di produzione che servono sia i mercati locali che quelli di esportazione, in particolare per i veicoli solari, elettrici e le batterie. La sola Cina rappresenta il 30% della forza lavoro globale nel settore dell'energia”.

In tutti gli scenari dell'Aie, l'occupazione nell'energia pulita è destinata a crescere, superando il calo dei posti di lavoro nei combustibili fossili. Nello scenario “Emissioni nette zero entro il 2050”, entro il 2030 verranno creati 14 milioni di nuovi posti di lavoro nel settore dell'energia pulita, mentre altri 16 milioni di lavoratori passeranno a nuovi ruoli legati all'energia pulita. Già oggi circa il 45% dei lavoratori energetici mondiali svolge occupazioni altamente qualificate, rispetto a circa il 25% per l'economia in generale. E alcune aziende di combustibili fossili stanno riqualificando i lavoratori per posizioni in aree a basse emissioni di carbonio in modo da trattenere i talenti.

“I Paesi di tutto il mondo stanno rispondendo all'attuale crisi cercando di accelerare la crescita delle industrie di energia pulita locali. Le regioni che si muoveranno lungo questa direttiva vedranno un'enorme crescita di posti di lavoro”, ha affermato il direttore esecutivo dell'Aie Fatih Birol. “Cogliere questa opportunità richiede lavoratori qualificati. Governi, aziende, rappresentanti del lavoro ed educatori devono unirsi per sviluppare i programmi e gli accreditamenti necessari per coltivare questa forza lavoro e garantire che i posti di lavoro creati siano posti di lavoro di qualità in grado di attrarre una forza lavoro diversificata”.

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006