"Siamo tutti colpevoli, riposate in pace". Biglietti e rose rosse sulla rete del cantiere di via Genova, sequestrato dopo la tragedia di ieri, con il crollo della gru e la morte di tre operai. Il giorno dopo la tragedia è il giorno delle lacrime e delle domande. Intanto, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, annuncia che "in occasione dei funerali di Marco Pozzetti, Roberto Peretto e Filippo Falotico sarà proclamato il lutto cittadino in segno di cordoglio per la loro tragica scomparsa e di commossa partecipazione dell’intera comunità torinese. Si disporrà l’esposizione della bandiera civica a mezz’asta nelle sedi comunali”.
In prima mattinata, i vigili del fuoco hanno svolto su indicazione della procura di Torino un sopralluogo sul luogo dell'incidente.
L'intervento è stato eseguito da personale del Sap e del nucleo investigativo Nia. Gli operatori, avvalendosi anche di un drone, hanno filmato la zona. Il materiale sarà messo a disposizione degli inquirenti. La pasticceria vicina al luogo dell'incidente ha offerto dolci ai vigili del fuoco e un residente i caffè per tutti.
Sulle transenne e sull’asfalto i cittadini, in silenzio, lasciano lumini accesi e mazzi di fiori. In tanti si fermano, guardano e vanno via. Qualcuno piange. Su un cartello rosso la scritta "Basta vittime sul lavoro". Per tutto il giorno una processione silenziosa sfila davanti al luogo della tragedia.
"Quel braccio meccanico era inclinato in maniera strana. Sembrava un arcobaleno . Non ho nessuna competenza in materia e probabilmente quello che ho visto non significa niente. Però avevo avuto una brutta sensazione. Meno di 10 minuti dopo mi hanno telefonato per dirmi che era crollato tutto", racconta un giovane residente nella zona. Il riferimento è al braccio della autogru utilizzato per il montaggio su cui erano allavoro le vittime. Oggi la donna ha acceso un lumino accanto alla transenna che delimita l'area sotto sequestro. Ieri mattina, poco prima delle 10, era di passaggio insieme ad alcune amiche. "Poi - racconta - sono andata a fare colazione al Lingotto. Pochi minuti e mi hanno chiamato". Mentre la gru si schiantava al suolo, il 'braccio' si è abbattuto su un balcone al secondo piano della palazzina di fronte.
Via Gevova dovrebbe essere riaperta tra due o tre giorni, dopo i lavori di rimozione delle due gru, che potrebbero partire domani. Per il momento quel tratto di strada, tra via Giaglione e via Millefonti, resta chiuso ad auto e pedoni. I residenti in quelle palazzine vengono invitati dai vigili urbani ad accedere alle loro case passando dai passi carrai delle vie laterali.
"Molti degli incidenti sul lavoro - aggiunge - avvengono nel settore edile. Il Pnrr porterà in Piemonte e nel nostro Paese migliaia di cantieri. Questa tragedia enorme, con tutte quelle che abbiamo contato negli anni, evidenzia il punto debole di un sistema che dobbiamo fare in modo di rendere sicuro. Perchè il lavoro è un bisogno, è un diritto". "E morire per il primo articolo su cui si fonda la nostra Costituzione, in una Italia orgogliosa di essere moderna e democratica - conclude - è sintomo di qualcosa di grave e profondo che abbiamo il dovere di affrontare insieme".