"Parma penalizzata nella ripartizione dei fondi Pnrr": il caso infiamma la campagna elettorale - la Repubblica

2022-06-25 04:15:07 By : Ms. Sales Team

Il confronto organizzato dal Pd sui fondi del Pnrr scatena le reazioni in campagna elettorale a fronte del posizionamento di Parma nelle retrovie rispetto alle altre città emiliane e soprattutto nei confronti di Bologna che in qualità di città metropolitana sta facendo incetta di milioni.

Una situazione che si sta verificando in tutte le regioni e su cui il Pd si è impegnato a intervenire per una più equa ripartizione. Nel frattempo la polemica prende piede.

"Prendiamo atto con amarezza che l'allocazione dei fondi del Pnrr all'interno della regione Emilia Romagna vede il teriitorio di Parma fortemente penalizzato - interviene Priamo Bocchi, responsabile Enti locali Fratelli d’Italia Parma -.  Mentre Bologna, in virtù dei criteri di assegnazione che privilegiano le aree metropolitane, 'incassa' 1 miliardo e 400 milioni, Parma ottiene solamente 223 milioni, contro per esempio i 390 milioni di Ravenna e addirittura di Ferrara che pure ha 100mila abitanti in meno. Una disparità che non è accettabile, che penalizza il nostro territorio, già duramente colpito dagli esiti della pandemia e da sempre trascurato da una regione romagnolo centrica, e che richiede un intervento di correzione ad ogni livello. Parma è relegata agli ultimi posti di una graduatoria di assegnazione dei fondi che non rispecchia il criterio della popolazione residente e che di fatto non consentirà la realizzazione di molti progetti di modernizzazione. Sconfortante è apprendere tutto questo nei giorni in cui leggiamo che il sindaco Pd di Napoli ha approvato una delibera di giunta che impegna 16 milioni di euro del Pnr per la ristrutturazione di un immobile occupato abusivamente da un centro sociale nonché sede di Potere al Popolo".  

"Parma cenerentola dei fondi del Pnr? Nessuna sorpresa, quando manca la progettualità, si demandano all’esterno le azioni e si pensa solo agli accordi di potere, essere penalizzati non diventa nulla di più che una logica conseguenza", commenta Dario Costi. "Sicurezza, sanità, infrastrutture, energia, multiutillty sono solo alcuni esempi in cui l’Amministrazione comunale, per negligenza, incapacità e convenienza politica, hanno lasciato fare alla Regione non tutelando i propri cittadini che si sono visti scavalcare, in risorse e servizi, da tutte le altre città dell’Emilia Romagna. Saremmo di fronte a un classico esempio di sindrome di Stoccolma – continua Costi – se non ci fosse alla base dell’alleanza elettorale Effetto Parma – Pd una pura logica di potere. A questo punto viene logico pensare a un segnale di continuità, con Guerra che altro non sarà che l’ennesimo Pizzarotti, messo lì per non battere i pugni e non disturbare troppo Bonaccini": Ma Costi non si limita a parlare di Amministrazione e di Regione malevola, ma punta il dito anche sul centrodestra, presente nel governo nazionale, "che si ricorda di Parma solo quando c’è da imporre un candidato o per mercimoni elettorali fra Comuni. Nulla infatti ha costruito per promuovere lo sviluppo del nostro territorio lasciando irrisolte tutte le problematiche presenti da anni". "La politica – conclude Costi – non è un optional da esibire solo per i due mesi di campagna elettorale, ma un dovere, per chi la fa, nel rispetto del mandato elettorale. Per questo siamo convinti che la gente alle Amministrative di Parma premierà il civismo, inteso come interesse per la città che prevale sulle logiche di potere".

Effetto Parma - "Come denunciato dalla stessa ex ministra Paola de Micheli (per inciso, non ultima) Parma è fortemente penalizzata nell’attribuzione delle risorse rese disponibili e previste dal Pnrr, sia a livello nazionale che regionale. È utile ricordare come anche il sindaco di Milano Sala più di un mese fa, entrando in polemica con la ministra Carfagna, reclamasse maggiori risorse per i comuni del nord. Sala spiegava che il 'Pnrr ha tra gli scopi fondamentali l’aiuto alle realtà territoriali più in difficoltà. Proprio per questo motivo l’Italia ha avuto proporzionalmente così tanti fondi. Per cui destinare al nostro Sud il 40% delle risorse italiane è giusto. Eppure quello che si può discutere è che sul restante 60% i bandi a volte funzionano con parametri che tendono ancora a favorire le aree più arretrate. Per cui è certo che alla fine al Sud andranno più del 40% delle risorse'. Va anche tenuto conto che Parma dà i natali a 4 parlamentari della Lega che ad oggi non si sono sentiti sul tema dell’assegnazione di questi fondi. La città, almeno su questi temi, deve essere in grado di mettere da parte campanilismi e lavorare in maniera compatta per i suoi cittadini.  In ogni caso è anche per questa serie di motivi che le assegnazioni delle risorse del Pnrr fino al 2026, vivono squilibri importanti. È indispensabile il ruolo che giocherà nei prossimi mesi la Regione e il presidente Bonaccini. In nome di quella perequazione sia orizzontale che verticale, attribuita nell’ultima riforma costituzionale di modifica del Titoli V alle regioni, sarà fondamentale poter avere voce in capitolo nella programmazione che metterà in campo la cabina di regia della Regione. Solo in questo modo si porteranno le istanze di un intero territorio finora rimasto penalizzato. Chiediamo ufficialmente che Parma, con i propri rappresentati istituzionali più autorevoli, torni in questo tavolo facendo a tutti gli effetti parte della stessa direzione".

"L’evidente sperequazione che penalizza Parma rispetto alle altre città dell’Emilia Romagna - rileva Michela Canova, candidata sindaca - non può essere attribuita solo alla responsabilità del governo regionale, se vogliamo essere obiettivi e politicamente onesti. In realtà, pur ammettendo una certa sottovalutazione nei confronti del nostro contesto, la causa principale risiede nella mancata politica locale di organizzazione della macchina amministrativa che avrebbe dovuto per tempo, almeno dalla scorsa estate, produrre un quadro strategico di obiettivi da perseguire per un forte rinnovamento delle dotazioni territoriali in sintonia con la transizione ecologica, la digitalizzazione, la ricerca, l’innovazione produttiva. Ciò avrebbe voluto dire attivare da subito rapporti con le università, il mondo professionale, quello delle imprese e delle associazioni che sui temi e gli obiettivi prescelti avrebbero contribuito a sviluppare una progettualità coerente con le linee guida del Next Generation Eu così come si chiamava opportunamente questa azione in una prima fase. Il Comune di Parma e i suoi principali assessorati, privi di alcun coordinamento, hanno perseguito singoli progetti senza la capacità di incidere sistematicamente su uno specifico settore. Si pensi al grande tema delle rinnovabili, a quello di investimenti per la digitalizzazione nell’impresa e nella pubblica amministrazione, alla rete informatica, a sistemi di trasporto ecosostenibili, a programmi di facilitazione per attirare o far nascere nuove aziende attraverso incubatori di impresa e servizi avanzati di trasferimento tecnologico. Un Comune inerte o distratto da tante affannate azioni pre-elettorali, che al momento opportuno non ha potuto giocare le carte di una forte e qualificata progettualità".