Biden firma il Chips and Science Act. Aumentare la produzione nazionale per creare lavoro - MilanoFinanza.it

2022-08-13 06:03:13 By : Ms. Lynn Li

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"Dobbiamo produrre questi chip qui in America per ridurre i costi quotidiani e creare posti di lavoro". Con queste parole il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato il Chips and Science Act che, con 52,7 miliardi di dollari di sussidi, punta a rivitalizzare la produzione nazionale dei semiconduttori. L'accordo è stato preceduto dall'approvazione in Senato del pacchetto da 430 miliardi per contrastare il cambiamento climatico che prevede, tra le altre cose, il rinnovo di un credito d'imposta di 7.500 dollari per i veicoli elettrici. Ma la firma di oggi, 9 agosto, ha anche un importante peso politico: promuovendo il settore nazionale l'inquilino della Casa Bianca intende aumentare la competitività degli Stati Uniti nei confronti della Cina.

Lo stesso Biden lo ha definito "un investimento che si fa una volta in una generazione". La Casa Bianca ha affermato che i produttori del settore, supportati dalla legge sui chip, hanno già annunciato oltre 44 miliardi di dollari di nuovi investimenti. Secondo Eric Schiffer, ceo di una società di private equity con sede a Los Angeles, "la proposta di legge è estremamente necessaria a causa del rischio per la sicurezza nazionale rappresentato dalla nostra dipendenza dalla catena di approvvigionamento di chip per semiconduttori del Sud-Est asiatico". Nel suo discorso il presidente ha però evitato di menzionare quando il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti emanerà le regole per il rinnovo delle sovvenzioni e quanto tempo ci vorrà perché i progetti vengano finanziati.

Ma i players del settore non sembrano condividere lo stesso entusiasmo di Joe Biden. Dopo l'allarme lanciato lunedì 8 da Nvidia e i deboli conti di Intel, anche l'azienda di Boise, Idaho ha rivelato un rapido crollo della domanda di componenti elettronici, tra cui i semiconduttori. Fortemente preoccupata per il futuro del settore anche Micron Technology, società statunitense attiva nella produzione di semiconduttori di memoria, si è aggiunta al coro. Come riportato da Bloomberg, la società ha stimato che il fatturato dell'ultimo trimestre dell'anno raggiungerà a mala pena il minimo della precedente guidance.

Nello specifico, non sembrano solo i produttori di pc ad aver fatto marcia indietro. "Rispetto all'ultima telefonata di presentazione degli utili, vediamo un ulteriore indebolimento della domanda da parte dei soli consumatori e di altri settori del mercato, tra cui i centri dati, l'industria e l'automotive", ha dichiarato l'amministratore delegato di Micron, Sanjay Mehrotra, in un'intervista a Bloomberg Television. Tuttavia, le notizie non sono state tutte negative per Micron, che, come commentano gli esperti di Oanda, ha annunciato di voler sfruttare le sovvenzioni e di avere il più grande investimento nella produzione di memorie negli Stati Uniti.

Con ricavi al di sotto delle previsioni, i titoli del settore perdono terreno sui mercati finanziari. La stessa Micron scende di oltre il 5% a 58,3 euro sul Nasdaq e Intel del 2,5% a 34,5 euro, mentre l'indice di riferimento dei semiconduttori della Borsa di Filadelfia perde il 4,2%. Forti le pressioni anche nel Vecchio continente, dove Stm ha chiuso la seduta in fondo al Ftse Mib (-5,28%). (riproduzione riservata)

La Camera statunitense ha approvato il disegno di legge da 430 miliardi di dollari su clima e assistenza sanitaria e lo ha inviato al presidente Usa, Joe Biden, per la firma dopo un anno di negoziati. I democratici sperano che la mossa motivi i loro elettori in vista delle elezioni di metà mandato, i repubblicani la considerano invece un dannoso superamento dei poteri del governo. Il...;

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