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Martin Mayr è Direttore dell’area Digital Manufacturing in Hoffmann Group.
In questa breve intervista, Martin Mayr, Direttore dell’area Digital Manufacturing in Hoffmann Group, racconta la ricetta del Gruppo per lo sviluppo di processi di digitalizzazione efficaci e duraturi nelle PMI.
Sull’aspetto più sfidante del suo ruolo di Responsabile della produzione digitale di Hoffmann Group, Mayr sottolinea come “Hoffmann Group sia un fornitore di utensili, attrezzature e DPI, da sempre orientato allo spirito di collaborazione e di sostegno alle piccole e medie imprese nella loro attività quotidiana”.
“Conosciamo bene le sfide poste dai processi di produzione e l’esigenza crescente di digitalizzarli e, per questo, proponiamo soluzioni digitali capaci di fare la differenza. Essere una forza trainante nell’ideazione e realizzazione di una nuova gamma di servizi che ha lo scopo di contribuire al successo di piccole e medie imprese, per me, è molto sfidante”, dichiara Mayr.
Ma quali sono le attuali sfide che devono affrontare le aziende manifatturiere di piccole e medie dimensioni? “In generale vedo due aspetti. Il primo è che, nonostante la pandemia, molte imprese sono a pieno carico e vogliono aumentare la produzione senza ulteriori investimenti. C’è quindi molta attenzione all’efficienza con una forte pressione sui costi”, dice Mayr.
“Il secondo è la carenza di lavoratori qualificati, per cui molte realtà sono costrette a ricorrere a manodopera non qualificata. Le aziende che non vogliono mettere a rischio il proprio livello di qualità e di produttività devono quindi necessariamente intraprendere la via di processi integrati e supportati digitalmente”, spiega Mayr.
Quali soluzioni propone Hoffmann? “La situazione attuale non è facile da gestire. Per compiere progressi nel campo della digitalizzazione senza eccessivi sforzi, le PMI hanno bisogno di ricevere supporto dall’esterno. Un partner competente, in grado di proporre soluzioni facili da implementare, senza influenzare troppo l’operatività, rappresenta sicuramente un fattore di successo”, afferma Mayr.
E quindi come aiutate le PMI nella digitalizzazione? “Abbiamo elaborato un piano d’azione efficace. Accompagniamo ogni azienda nel processo di digitalizzazione passo dopo passo, senza sovraccaricarla. Abbiamo creato un team interno di sviluppo software e uno di product manager, esperti di user experience e consulenti di processo per rispondere alle esigenze dell’utente”, continua Mayr.
“Impariamo rapidamente dai clienti. Abbiamo ricreato le strutture produttive che spesso troviamo nelle PMI per testare, in tempo reale, su varie macchine, dispositivi e strutture, prima di implementata una soluzione. Oltre alla facilità d’uso della stessa, anche il monitoraggio della sua implementazione e il supporto fornito successivamente svolgono un ruolo fondamentale. È qui che entrano in gioco i nostri consulenti di processo e i tecnici di assistenza”, aggiunge Mayr.
Si parla spesso di modularità in questo contesto. Cosa significa esattamente? “Ogni azienda manifatturiera ha un processo di base che crea valore. Questo processo centrale è composto da sottoprocessi che, da un lato, presentano esigenze diverse e, dall’altro, sono supportati da infrastrutture eterogenee. Se il processo di digitalizzazione fosse affrontato tutto in un colpo, risulterebbe insostenibile”, dichiara Mayr.
“Per questo, la nostra strategia è piuttosto quella del divide et impera, vogliamo tagliare i problemi a fette, renderli più facili da risolvere e affrontarli uno per uno, in modo mirato, insieme all’azienda”, prosegue il Direttore.
Come è possibile? “Ogni passo nel processo di digitalizzazione deve apportare miglioramenti tangibili per l’azienda e i suoi collaboratori, prima di passare a quello successivo. In questo modo, il terreno già acquisito viene salvaguardato e il processo viene digitalizzato passo dopo passo. Stiamo fornendo un numero crescente di soluzioni modulari che apportano un miglioramento e possono poi interagire con i successivi avanzamenti del processo”, evidenzia Mayr.
La modularità mira quindi a soddisfare le diverse esigenze della produzione? “Esattamente. Quando si tratta di digitalizzazione, ogni azienda deve trovare la propria strategia e seguire il proprio ritmo. Per questo offriamo alle PMI l’opportunità di entrare nella digitalizzazione attraverso moduli capaci di adattarsi a ogni specifica situazione. Li chiamo ‘mattoni della digitalizzazione’, poiché possono essere collegati ad altri moduli e quindi interagire tra loro facendo evolvere il processo nel tempo”, spiega ancora Mayr.
“Va detto che digitalizzare non significa solo introdurre nuovi software. La digitalizzazione interviene negli ambienti di lavoro dei collaboratori e cambia la loro vita quotidiana. Affinché accettino i nuovi metodi e i nuovi processi, questi devono essere adottati passo dopo passo, in modo che possano riconoscerne il vantaggio fin da subito”, afferma Mayr.
Quali sono i moduli più adatti per iniziare? “In generale una buona manutenzione dei database degli utensili nei sistemi CAM è un prerequisito importante per introdurre software di gestione degli utensili. In questi casi suggeriamo di usare il modulo ‘Production Job Management’, incluso nella soluzione ‘Connected Manufacturing’, per sfruttare appieno il potenziale del supporto digitale nel processo di produzione”, racconta Mayr.
“Con il Connected Manufacturing, uno dei nostri clienti è riuscito a ridurre i tempi morti di circa il 30% e ora trae un grande vantaggio dal fatto che gli ordini già creati possono essere caricati nuovamente nel sistema e sulle macchine semplicemente premendo un pulsante. Durante l’introduzione del software, ha anche rivisto e ottimizzato l’intero processo di produzione. Ciò ha richiesto del tempo, ma ora sta cogliendo frutti importanti”, prosegue Mayr.
“Un altro buon punto di ingresso per le aziende che già oggi utilizzano il nostro servizio di calibrazione è la nuova soluzione ‘Connected Metrology’, una gestione digitale degli strumenti di misura con servizio di ricalibrazione integrato. In ultima analisi, dipende dai rispettivi prerequisiti e dalle priorità nell’azienda di produzione. L’obiettivo, tuttavia, dovrebbe essere quello di raggiungere rapidamente un valore aggiunto tangibile per liberare ulteriore energia e motivazione per il passo successivo”, aggiunge Mayr.
Che tipo di soluzioni digitali proporrà in futuro Hoffmann Group? “Abbiamo molte idee. Per darci delle priorità, lavoriamo fortemente guidati dai dati sul valore aggiunto e sul mercato. Esaminiamo il modo in cui i leader di mercato affrontano il problema per generare la migliore offerta. Per noi, l’importante è portare a bordo nuove soluzioni e servizi digitali per creare un’offerta estesa e con un reale valore aggiunto. Vogliamo contribuire alla massima produttività dei clienti e assumere una posizione chiave come partner nei processi di produzione degli stessi”, conclude Mayr.
Hoffmann Group ha una propria “ricetta” per lo sviluppo di processi di digitalizzazione efficaci e duraturi nelle PMI.
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