Modena, il nuovo polo logistico di Conad divide la città. Proteste e intimidazioni al sindaco - la Repubblica

2022-05-14 21:04:32 By : Ms. Summer Tao

"Basta inquinamento". "720 tir? No grazie". "Lasciateci il parco". E "siamo persone, non cose. No Polo Conad". Sono solo alcuni degli striscioni che ormai da settimane campeggiano sui muri, sulle inferriate e sui balconi del Villaggio Europa, periferia nord di Modena. Dallo scorso autunno questo tranquillo agglomerato di villette, nato negli anni '50 e abitato oggi da 300 persone, è infatti in subbuglio per l'ampliamento dell'adiacente magazzino Conad: il colosso cooperativo ha presentato un progetto per estendere e ridisegnare il sito attualmente esistente dando vita ad un polo logistico che, secondo il comitato dei cittadini, per dimensioni non avrebbe eguali in Italia, almeno all'interno di un quartiere residenziale.

L'iter di approvazione è ancora nelle fasi iniziali, ma la protesta continua a crescere. Il mese scorso il Collettivo Fx ha realizzato un grosso murales nei pressi dello stabilimento Conad. A inizio marzo un incontro organizzato con il sindaco e alcuni componenti della giunta è stato rimandato a causa dell'eccessiva affluenza. E pochi giorni prima una scritta contro il progetto è apparsa davanti alla scuola elementare frequentata dalla figlia del primo cittadino, Gian Carlo Muzzarelli. "Si è superato il segno, non mi lascio intimidire", ha dichiarato lui a stretto giro, mentre il Comitato Villaggio Europa - Quartiere Sacca (che riunisce i residenti contrari al progetto) ha preso le distanze dal gesto pur sottolineando "la reazione eccessivamente esagerata della Polizia Municipale, che nelle vicinanze ha fatto togliere gli striscioni appesi alle finestre".

Il Polo Logistico. Il progetto prevede l'ampliamento dell'attuale struttura logistica di Conad Nord Ovest nell'ex stabilimento Civ&Civ, in disuso dal 2014, con un intervento che ridisegna il comparto comprendendo anche l'attuale magazzino di Parmareggio. L'area interessata supererebbe così complessivamente i 97mila metri quadri a fronte, spiegano dall'Amministrazione Comunale, di una riduzione delle aree costruite e impermeabili: per come è strutturato attualmente, infatti, il progetto prevede la demolizione di circa 40mila metri quadri di edifici e la costruzione di tre magazzini da 11.200, 8mila e 3.800 metri quadri.

Il nascente Polo Logistico, però, compenserebbe crescendo in verticale. E non di poco. I fabbricati esistenti, infatti, sono alti tra i 10 e i 12,5 metri, mentre gli edifici ex novo dovrebbero variare tra i 12,5 e i 18,5 metri. L'altezza non è un aspetto di secondo piano: uno dei punti maggiormente contestati del progetto, infatti, riguarda il nuovo Magazzino Automatizzato Verticale (MAV) che dovrebbe stagliarsi da terra fino a 30 metri, quanto un palazzo di dieci piani (il tutto a poche decine di metri di distanza da villette che, quando va bene, raggiungono il terzo).

Su questo punto, però, sempre il Comune fa sapere che il MAV sarà "arretrato rispetto alle abitazioni" e "dovrà essere collocato a una distanza tale da non creare effetti di ombreggiamento", mentre in Conferenza dei servizi i progettisti di Conad si sono impegnati a considerare "possibili modifiche alle altezze, alla finitura e alla qualità architettonica" del fabbricato per "mitigare o valutare in modo diverso l'impatto percettivo del Magazzino".

Il progetto richiede anche una riorganizzazione della viabilità con la costruzione di una nuova rotatoria su via Canaletto (all'altezza dell'incrocio con via Sant'Anna) e il conseguente sacrificio della vicina area di sgambamento cani, che verrebbe quindi spostata nel parco Gerosa. Nell'ambito dell'intervento è inoltre prevista la piantumazione di almeno 360 alberi e la riqualificazione delle aree verdi pubbliche (via Norvegia, via Gerosa e zona orti), ma anche la sistemazione dei percorsi ciclopedonali esistenti e l'installazione di barriere antirumore e colline verdi per mitigare l'effetto acustico della tangenziale. Nel complesso, l'investimento richiede un impegno economico a carico del privato di circa 60 milioni di euro.

Le ragioni del no. "Per noi rappresenterebbe un cambiamento profondo del nostro quartiere - spiega il portavoce del Comitato Villaggio Europa, Fabrizio Benelli - Oggi è un'area mista dove convivono vie residenziali e stabilimenti industriali: con questo progetto, invece, si va verso una completa industrializzazione della zona. Se Conad avesse semplicemente ristrutturato le strutture esistenti il comitato non sarebbe neanche nato. Ma non si può accettare la realizzazione di un magazzino alto trenta metri ad un chilometro e mezzo in linea d'aria dalla Ghirlandina: come si fa a realizzare un polo logistico di queste dimensioni in mezzo alle case?".

Il Comitato ha presentato ufficialmente le sue osservazioni sintetizzandole in 11 punti: dall'inquinamento acustico alla raccolta rifiuti, passando per l'impatto sul verde pubblico. Due le questioni maggiormente sentite, come del resto testimoniato dagli striscioni sparsi per il quartiere. Da un lato, la situazione dell'inquinamento atmosferico: da metà febbraio a inizio marzo Arpae ha installato un laboratorio mobile in via Europa, a pochi metri da dove dovrebbe sorgere il Polo, verificando a più riprese lo sforamento dei limiti previsti per Pm2.5 e Pm10 - "la situazione attuale nella zona - dichiarano i residenti - è già molto grave". Dall'altro, il movimento dei tir. "Stando ai documenti presentati risulta previsto un movimento complessivo di 360 mezzi pesanti in ingresso e 360 in uscita nell'arco di 24 ore: fanno 720 al giorno, uno ogni 40 secondi nelle ore di punta". Un dato impressionante anche tenendo in considerazione che l'attuale struttura Conad muove quotidianamente circa 210 mezzi pesanti. Con il nuovo polo, quindi, nei picchi di attività l'aumento sarebbe comunque di 150 veicoli, o 300 passaggi.

Le reazioni di Conad e del Comune. Conad, da parte sua, si è limitata a diffondere una nota stampa nella quale ricorda di star seguendo "con massima attenzione le indicazioni ricevute dall'Amministrazione Comunale", attenendosi "scrupolosamente alle procedure di legge previste" e lavorando "con massima disponibilità e trasparenza con i referenti istituzionali". Il Comune al momento ha dato solo un assenso di massima rimandando a una verifica tecnica sul rispetto della disciplina edilizia e sugli altri aspetti normativi (ad esempio le emissioni degli scarichi), con richieste di miglioramento del progetto in termini di sostenibilità.

Durante l'ultima seduta della Conferenza dei Servizi, a fine febbraio, i progettisti di Conad hanno annunciato che presenteranno entro 90 giorni adeguamenti alla proposta: al momento tali adeguamenti sono considerati solo integrazioni, ma sulla base della documentazione si valuterà tecnicamente se procedere o meno a una nuova pubblicazione del progetto, la cui conseguenza principale sarebbe quella di riaprire alla possibilità di osservazioni. Se non si dovesse procedere per quest'ultima strada, il Comitato Villaggio Europa valuta di opporsi per vie legali.

L'assessore all'Urbanistica Anna Maria Vandelli inquadra il progetto "dietro un contesto di rigenerazione più ampia che riguarda molte altre aree della zona. La grande distribuzione sta mettendo in campo importanti investimenti per riorganizzarsi in termini di efficienza, concentrando i magazzini di consegna e riconsegna dei materiali. L'area si presta sicuramente vista la prossimità alla tangenziale, l'insediamento su un polo già esistente e l'utilizzo di territorio già urbanizzato e con destinazione produttiva. Abbiamo ascoltato e compreso le osservazioni di chi abita nella zona, chiedendo a Conad modifiche importanti per il progetto. Sicuramente il polo logistico ha degli impatti in termini di accessi alla zona, ma in questi anni a noi è pervenuta soltanto un'altra manifestazione di interesse per quell'area: un privato che voleva costruire un centro commerciale, con picchi di 10-15 mila accessi nel fine settimana".